La storia di questo agriturismo inizia alla fine degli anni ’80 a San Giovanni di Querciola dove viveva, assieme alla sua famiglia, Domenico Bonini. L’azienda viene chiamata Rio delle Castagne perché prende il nome dalla sorgente che passava nella proprietà. Viene creato da Domenico un lago artificiale per l’irrigazione dei campi, poi convertito in lago per la pesca sportiva alla trota sulle cui rive la figlia Lorena apre una piccola friggitoria. Nel 1998 viene costruito l’attuale ristorante dove si possono gustare piatti tipici emiliani. Negli anni 2000 Sara, la figlia di Lorena, grazie alla passione per i cavalli nata con lei, decide di dedicarsi alla vita agreste. Oltre ad essere imprenditrice agrituristica Sara è guida ambientale escursionistica ed educatrice professionale socio pedagogica.
Il fulcro dell’azienda è la fattoria didattica dove convivono diversi animali come cavalli, pony, asini, una mucca, un maiale, capre, una pecora, e diversi animali da cortile. La fattoria è attrezzata con spazi interni ed esterni adatti a proporre esperienze didattiche e formative a bambini, famiglie e a chiunque voglia fare un percorso immersivo in natura.
È altresì possibile avvicinarsi al mondo equino e fare corsi di equitazione accompagnati da un’insegnante titolata e con esperienza decennale. La favorevole posizione del maneggio consente di lavorare sia in recinti interni che nei sentieri del paese, luogo ricco di bellezza naturalistica e architettonica. L’azienda dispone di un campeggio con 4 piazzole e relative colonnine e un ampio prato per tende. La struttura è dotata di servizi con docce, accessibili anche per diversamente abili. Completano il servizio un barbecue a legna, una tettoia in legno e un parco giochi.
La fattoria didattica offre diverse attività per tutti, in particolar modo famiglie e scuole, centri per diversamente abili, per anziani e persone in difficoltà. Le esperienze proposte vengono calibrate in relazione alle caratteristiche delle persone che vi partecipano e all’obiettivo che ci si prefigge. In estate è attivo il campo estivo che accoglie bambini in età compresa fra i 3 e i 13 anni. L’azienda ha all’attivo collaborazioni con diverse agenzie del territorio, in particolare con Teranga, Comitato Noè, M.D. International e la cooperativa “La Vigna”. L’azienda mira, nel prossimo futuro, a promuovere e praticare interventi assistiti con gli animali e a costituirsi fattoria sociale.
Codice CIR 035044-AG-00005
Foraggio biologico
frutta, verdura
salse, succhi di frutta
confetture e composte
miele mille fiori
agriturismo
campeggio
Shop aziendale
Osteria del lago Rio delle Castagne
Il bosco è diventato un vero e proprio Parco a tema, in cui si incontrano oltre 70 statue in legno create da Dino Bertolini nel corso di vari anni, che raccontano le favole più famose della tradizione popolare: Biancaneve e i Sette Nani, Cappuccetto Rosso, il Fagiolo Magico ed altre.
Le rinomate Salse di Regnano (o di Querciola) sono note da secoli per il loro caratteristico aspetto che le rende simili a piccoli vulcani: una vasta area ricoperta da una spessa coltre fangosa sulla quale, periodicamente, si innalzano coni argillosi che, in relazione alle mutevoli condizioni ambientali, possono anche raggiungere l’altezza di alcuni metri.
Il castello era residenza prediletta della contessa Matilde di Canossa dove nel 1077 ospitò anche papa Gregorio VII. Dopo la morte di Matilde il suo feudo si disgregò e anche Carpineti dovette subire numerosi cambi di proprietà e distruzioni. Fra i suoi reggitori spicca la personalità di Domenico Amorotto, un avventuriero, ladro e assassino ma anche ben inserito nei giochi politici locali, che spadroneggiò a lungo nel Cinquecento nella montagna reggiana.
Il territorio parrocchiale di San Giovanni era ripartito, all’inizio della vita religiosa, in due nuclei ecclesiastici facenti capo alle chiese di San Michele e San Siro.
La radicale trasformazione da oratorio a chiesa parrocchiale avviene verso la metà del XVII secolo.
Questo percorso, il C2, si snoda ad anello nell’ampio altopiano di Pulpiano, in un luogo di grande bellezza paesaggistica, caratterizzato da modesti dislivelli. La zona è paragonabile ad un esteso balcone naturale, proiettato sull’Alto Appennino, dal quale si possono scorgere le principali vette della montagna reggiana: tra queste l’alta cupola del monte Valestra, e, sullo sfondo, l’inconfondibile profilo del monte Cusna. Lungo il sentiero da segnalare la presenza, sul crinale, di un esemplare di roverella che, per dimensioni e struttura, ha meritato la candidatura a “pianta monumentale regionale”; lo sguardo corre poi alle fortificazioni dei castelli di Baiso, Carpineti e Sarzano.
Lunghezza: 4,9 km Dislivello: 50 m
Da Regnano si raggiunge San Giovanni di Querciola dove è possibile attraversare i diversi borghi tipici del paese come Ca’ de Pazzi e Sorriva per poi arrivare ai boschi dove si possono ammirare esemplari di orchidea selvatica. Si raggiunge inoltre il lago del mulino del Tasso, riuscendo a scorgere il Monte delle Ripe, antica sede del castello di Giandeto.